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Turismo post Covid: scenario futuro di una deglobalizzazione turistica e dell'insostenibilità del sistema di massa

Turismo post Covid: scenario futuro di una deglobalizzazione turistica e dell'insostenibilità del sistema di massa

Come cambierà il modo di viaggiare e di fare le vacanze? Come evolverà il turismo post pandemia e quali sono le opportunità e le sfide che ci proporrà il cambiamento? Sono domande che, in questo periodo segnato dall'emergenza Covid ci poniamo sempre più, nel tentativo di bilanciare la voglia di libertà e di svago con l'incertezza sul futuro e i limiti ai pensieri di evasione.
Probabilmente muterà il concetto di turismo moderno: da un fenomeno di insostenibile "overtourism" che ha caratterizzato l'ultimo decennio, si passerà a una fase di "undertourism" in cui certe destinazioni blasonate passeranno da esclusive ad escluse, soppiantate da nuovi criteri di selezione, in particolare dal desiderio di una vacanza più personale, più profonda, più protetta e più sostenibile.
La crisi ha messo a nudo la fragilità del mondo globalizzato che, forse, proprio perché troppo mobile, e troppo interconnesso, ha favorito la propagazione del virus che lo ha paralizzato. È possibile che inizi un'era di deglobalizzazione turistica in cui si privilegeranno la riscoperta dei piccoli borghi e delle culture autoctone, si prenderanno in considerazione località che prima erano meno in voga, zone tranquille e immerse nella natura, luoghi poco affollati, spazi aperti, anche se con una minore offerta di servizi. La ricerca di "spazio" si affermerà come trend, diventerà il valore aggiunto trainante soprattutto nel segmento del turismo di lusso e ad emergere, in questa nuova competizione, saranno le destinazioni in grado di posizionarsi come mete a bassa densità turistica.
La pandemia cambierà i costumi sociali, la nostra cultura e la nostra scala dei valori. Il ritmo della nostra vita rallenterà e il grande impatto che tutto ciò avrà sul turismo si vedrà nella mutazione di abitudini sociali ritenute da sempre impossibili da sradicare. Gli spostamenti diminuiranno, i viaggi nel proprio paese e in quelli confinanti saranno preferiti alle tratte di lungo raggio. Slitteranno i periodi di godimento delle vacanze, invece della consueta concentrazione nei mesi di luglio e agosto, ci sarà una maggiore distribuzione nell'arco dell’anno, e cambierà il modo di interpretarle, ci sarà un ritorno alla villeggiatura stanziale e, per qualche tempo, accantoneremo le occasioni "mordi e fuggi" per abbandonarci a una pausa più stabile e tranquilla. Molti preferiranno una casa in affitto all'albergo. Recuperare spazi antichi e tornare a vivere in contesti con minor concentrazione di persone. Il proliferare di un certo desiderio di tornare a vivere in campagna o nei centri minori dove l'ambiente è più salubre, la qualità della vita è migliore, si dispone di spazi più ampi, restando comunque, grazie alla tecnologia, in comunicazione con il mondo.
Ripensare quindi l'offerta delle casevacanza per cercare di superare un momento di grave crisi per il settore del turismo, ma anche per venire incontro a esigenze nuove, che nel tempo potrebbero sviluppare una domanda inedita di spazi per il lavoro da remoto. Non più co-working (almeno per un pò), viste le necessità di distanziamento sociale imposte dalla crisi legata al Covid-19, ma luoghi dove i sempre più numerosi smart workers possano lavorare in sicurezza e senza le distrazioni o difficoltà che il lavoro da casa spesso comporta.
Da qui l'idea - nata subito dopo l'inizio del contagio - di lanciare un nuovo servizio, bnbworkingspaces.it, in cui proporre case vacanze di livello medio alto, quindi destinate a un target con una certa disponibilità economica, da utilizzare come luoghi in cui fare smartworking in modo continuativo.
Il "nuovo turismo" e la crisi generata dalla pandemia avranno conseguenze non solo in ambito sociale, ma anche in ambito economico, e il settore turistico, in grave sofferenza da mesi, subirà un inesorabile logoramento nel lungo termine con riflessi sull'indotto e su tutto ciò ad esso connesso. I minori flussi coinvolgeranno l'intero comparto evidenziando l'insostenibilità del sistema del turismo di massa. È probabile che il turismo low cost venga colpito maggiormente rispetto al segmento élite, poiché le classi sociali più deboli avranno meno risorse da dedicare allo svago per effetto della crisi economica.
Per la ripartenza, la "nuova normalità" dovrà comprendere cambiamenti di ogni tipo: misure pratiche e igienico-sanitarie, modalità di spostamenti sicuri, distanziamento sociale, regolamenti di sicurezza nei locali pubblici, negli hotel e nelle spiagge. La Basilicata, proprio per le sue caratteristiche territoriali dalla natura predominante e incontaminata, dotata di ampi spazi, è una delle regioni che potrà ambire al posizionamento di destinazione ideale per la bassa densità turistica, dove trascorrere una vacanza sicura. L'occasione di ripartire con creatività e resilienza , con la consapevolezza e la necessità di un turismo più sostenibile e più attento alla natura, alle persone, ai sentimenti, alle paure di questi mesi e all'aspetto psicologico della nuova socialità.
«Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi» diceva Marcel Proust e oggi più che mai questa immagine appare contemporanea.

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