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Dalla creazione di un Airbnb nazionale al ripensamento della funzione di casa-vacanza

Dalla creazione di un Airbnb nazionale al ripensamento della funzione di casa-vacanza

Il coronavirus ha inferto il colpo più duro al mondo dei bed and breakfast e delle case vacanza, escluso dal bonus vacanza del governo e decimato nell'offerta di case per brevi periodi, in gran parte tornate sul mercato.
Da qui nasce il progetto «Una casa per gli italiani», lanciato da Property Managers Italia, l'Associazione nazionale del turismo residenziale, che lancia il suo sito rentinitaly.it al quale hanno già aderito più di 1700 appartamenti e 520 ville, con l'obbligo di ribassare i prezzi di almeno il 20% e con una polizza assicurativa sanitaria in omaggio.
Si tratta della polizza "Un Medico in Valigia", frutto di un accordo raggiunto da Property Managers Italia con Europ Assistance Italia (Gruppo Generali). Prestazioni di assistenza per tutelare sia gli ospiti sia i gestori di case vacanze; durante il soggiorno vengono garantite consulenza e assistenza mediche 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, il trasporto in una struttura sanitaria idonea e il rientro presso la propria abitazione in caso di malattia o infortunio.
Un'iniziativa che si presenta come il primo passo per un progetto più ampio: creare un Airbnb tutto italiano, che metta a disposizione delle famiglie in vacanza non solo i grandi centri, ma anche e soprattutto i piccoli borghi, gli angoli più affascinanti ma a volte poco conosciuti del Bel Paese e attraverso il quale fare concorrenza ai colossi stranieri. L'intento è duplice: da un lato dare alle famiglie italiane, anche se devono fare i conti con minori introiti a causa della pandemia, la possibilità di fare una vacanza, dall'altro aiutare i proprietari e i gestori, che si trovano in grosse difficoltà, e far ripartire il turismo extra alberghiero.

Proprio Airbnb, mentre si quota a Wall Street, contemporaneamente rafforza la sua anima non profit creando Airbnb.org, per offrire alloggi in questo tempo di crisi. In realtà l'attività filantropica è iniziata da tempo, da quando nel 2012 una host aprì la sua casa ad alcune persone colpite dall'uragano Sandy. Da quella iniziativa è nato un programma per aiutare a fornire alloggi e assistenza agli sfollati, alle unità di soccorso, ai rifugiati, ai richiedenti asilo e, più di recente, agli operatori impegnati in prima linea nella lotta al Covid.
L'impegno di Airbnb.org prevede un contributo di due milioni di dollari a supporto delle collaborazioni con la Federazione internazionale delle società di Croce?Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc) e la Community Organized Relief Effort (Core). Nell'arco dei prossimi 2 anni, devolverà un milione di dollari per coprire le spese dei soggiorni del personale e dei volontari dell'Ifrc impegnati a prevenire la diffusione del coronavirus nelle comunità di tutto il mondo e a far fronte ad altre situazioni di emergenza.
Airbnb.org consentirà agli host di Airbnb di offrire alloggi gratuiti o scontati alle? persone in situazioni di crisi, causate da catastrofi naturali o relative alla pandemia di Covid. Queste sistemazioni alternative si sono rivelate particolarmente utili per gli enti governativi e non profit in un anno in cui la pandemia ha reso estremamente difficile ospitare i soggetti vulnerabili nei tradizionali centri di accoglienza. Gli host che sostengono Airbnb.org offrendo soggiorni gratuiti o facendo donazioni ricorrenti riceveranno un badge speciale sul loro profilo come riconoscimento della loro generosità e del loro impegno nei confronti delle comunità in difficoltà.

Certo è che occorre ripensare l'offerta delle case-vacanza per cercare di superare un momento di grave crisi per il settore del turismo, ma anche per venire incontro a esigenze nuove, che nel tempo potrebbero sviluppare una domanda inedita di spazi per il lavoro da remoto. Non più co-working (almeno per un po'), viste le necessità di distanziamento sociale imposte dalla crisi legata al Covid-19, ma luoghi dove i sempre più numerosi smart workers possano lavorare in sicurezza e senza le distrazioni o difficoltà che il lavoro da casa spesso comporta. L'idea è racchiusa in un nuovo servizio, bnbworkingspaces.it , in cui proporre case vacanze di livello medio alto, quindi destinate a un target con una certa disponibilità economica, da utilizzare come luoghi in cui fare smartworking in modo continuativo.

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