Selezionate per voi
In evidenza i migliori soggiorni proposti da casevacanzebasilicata.it
Tutte le case vacanzeLuoghi di interesse in Basilicata: i musei più belli
Rispetto ad altre regioni più estese e popolate, il Polo Museale della Basilicata è una struttura ben dimensionata con caratteristiche piuttosto omogenee e importanti potenzialità da esprimere. La scommessa è di dare forma a una rete dinamica che progressivamente possa attrarre e integrare gli altri luoghi culturali di tutta la regione. Grazie alla forte visibilità di Matera la regione sta vivendo un momento di crescita: l'anno scorso il numero dei visitatori ha superato quello dei residenti e il processo non si arresta.
Scopriamo quali sono i siti museali più belli ed importanti di Basilicata:
Museo nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata
Il museo ospitato all'interno di Palazzo Lanfranchi è un laboratorio progettuale volto ad accogliere i turisti, ma anche la comunità lucana come casa della cultura in senso lato. Il percorso espositivo si snoda tra arte sacra e arte contemporanea, un racconto artistico e culturale che documenta le peculiarità del territorio attraverso i dipinti murali provenienti dalle chiese rupestri di Matera e della Murgia e i manufatti scultorei, anche in cartapesta, propri dell'arte popolare cittadina da secoli. Palazzo Lanfranchi custodisce inoltre la Collezione Camillo d’Errico figura emblematica della Basilicata postunitaria che ha raccolto opere di notevole pregio del Sei e Settecento soprattutto napoletano. L'ultima sezione è dedicata all’arte contemporanea, in particolare a Carlo Levi che visse il suo confino ad Aliano (Mt), luogo che ispirò il libro Cristo si è fermato a Eboli. Da segnalare la scultura "La Goccia" di Kengiro Azuma posta dinanzi l'ingresso del Palazzo.
Musma
Il museo della Scultura contemporanea di Matera ha sede nel Palazzo Pomarici, detto «delle cento stanze». Allestita anche negli ipogei, la collezione comprende 400 sculture da Medardo Rosso alle più recenti avanguardie. Istituito dalla Fondazione Zètema, il museo organizza mostre ed eventi e custodisce ceramiche, medaglie, gioielli, disegni, grafiche e libri d'artista di autori quali Kengiro Azuma, Arman, Giosetta Fioroni e Maria Lai.
Museo Ridola
Il Museo Archeologico Nazionale di Matera, costituisce la più antica sede museale della Basilicata. Istituito nel 1911, con una legge nazionale, per volontà del senatore Domenico Ridola, che donò allo Stato le sue importanti collezioni archeologiche, presenta le importanti testimonianze archeologiche rinvenute nel comprensorio di Matera. Per quanto riguarda la preistoria, i rinvenimenti più significativi riguardano alcuni villaggi trincerati di età neolitica, che testimoniano anche in quest'area, a partire dal VI millennio a.C., l'introduzione dell'agricoltura e conseguentemente lo strutturarsi di insediamenti stabili, secondo modelli definiti nel Mediterraneo Orientale. Per le fasi più recenti della preistoria e per la fase di VI-IV secolo a.C. la documentazione di maggior interesse è relativa a Timmari, sito posto a breve distanza da Matera. Da questo centro provengono, tra l'altro, alcuni corredi funerari del IV secolo a.C. caratterizzati da armature in bronzo e da monumentali vasi a figure rosse e numerose statuette votive, di pregevole fattura, rinvenute in un'area sacra.
Museo Archeologico Nazionale di Metaponto
Metaponto è stata un'importante colonia greca fondata su un preesistente abitato degli Enotri. Fu edificata nel 630 a.C. con una connotazione urbana tipica dei siti della Magna Grecia, di cui resta traccia nell'area archeologica vicino al Museo con le Tavole Palatine, testimonianza di un tempio dorico dedicato a Hera. Pitagora (che morì a Metaponto) ebbe in questi luoghi un consistente seguito di allievi, tra questi il nativo Ippaso, il pitagorico più importante dopo il fondatore, che controbattè alle teorie del suo maestro e fu per questo condannato all’esilio. A riflettere la ricchezza culturale del sito è il museo, che custodisce manufatti di maestranze locali come il Pittore di Amykos e il Pittore di Pisticci.
Museo Archeologico Nazionale della Siritide
Nel cuore della Magna Grecia, nei pressi degli antichi siti di Siris (inizi del VII secolo a.C.) e di Herakleia (fondato da Taranto nel 434/433 a.C.), è ubicato il Museo Archeologico Nazionale della Siritide, riccodi testimonianze della colonizzazione greca. Il Museo ricostruisce la storia delle due colonie attraverso un percorso cronologico che documenta la ricchezza dei commerci e la presenza di importanti maestranze locali come suggeriscono gli ornamenti in ambra e corallo delle sepolture femminili e la tomba di un orafo rinvenuta nella stessa Herakleia. Tra i reperti esposti anche un nucleo di opere risalenti al IX-V secolo a.C. e provenienti dalle necropoli dell'entroterra di Aliano, Roccanova e Chiaromonte, composto da armature in bronzo, gioielli in argento, oro e ambra e vasi indigeni a decorazione geometrica.
Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Val d'Agri e Area archeologica di Grumentum
Soprannominato la «piccola Pompei della Basilicata», il sito archeologico romano di Grumento ha una storia molto più antica che si può ricostruire grazie ai reperti conservati nell’adiacente Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Val d'Agri. Oltre a resti di elephas antiquus ed equidi risalenti a circa 120mila anni fa, sono conservate testimonianze delle necropoli lucane del IV secolo a.C. , è con la fondazione della colonia nel 59 a.C che il sito acquista importanza strategica. A documentarlo, oltre ai reperti conservati nel museo, sono l’anfiteatro, il complesso termale, una domus con peristilio e mosaici, la Basilica, i due templi e il Foro, visitabili nel parco archeologico.
Museo Archeologico Nazionale di Venosa
La cittadina di Venosa sorge sull'antica Venusia, la colonia romana lambita dalla Via Appia e fondata nel 291 a.C. che ha dato i natali al poeta Orazio. Il Museo Archeologico Nazionale di Venosa, ubicato nel castello edificato nel 1470 da Pirro del Balzo, conserva reperti preistorici e dell'età arcaica e testimonianze della colonia romana che include il complesso termale e i quartieri abitativi ove spicca, tra l’altro, una domus con pavimento a mosaico. L'area è confinante con il complesso ,monumentale dell’Incompiuta e dell’Abbazia della Trinità: dalla chiesa paleocristiana alle modifiche di età normanna all'ampliamento incompiuto dei benedettini. Da segnalare le catacombe cristiane ed ebraiche, testimonianza di una colonia presente in loco sin dal 70 d.C
Casa Noha
Ubicata nel cuore della Civita è una porta sulla storia millenaria dei Sassi scavati nel tufo. Appartenuta alla famiglia de Noha (o de Noya), con impianto originario del XVI secolo, è stata donata al Fai dalle famiglie Fodale e Latorre dopo i restauri del 2011. Ormai è una meta imperdibile grazie allo storytelling. Nelle stanze di casa Noha si assiste al racconto filmato «I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera». Proiettato sulle pareti con un mix di immagini, suoni e video inediti, ricostruisce la storia di Matera dal Neolitico ai giorni nostri, offrendo uno sguardo nuovo sui Sassi. A completare il percorso l’app «Matera Invisibile» che descrive la città attraverso l’acqua, la pietra, la luce, il tempo e lo spirito.